Oggi parliamo della Dieta Lemme ovvero, della dieta “degli spaghetti a colazione“
Alberico Lemme, farmacista e imprenditore di origine abruzzese, è famoso per la sua Accademia di Filosofia Alimentare (aperta nel 2000) che propone un [cito testualmente] “percorso educativo alimentare in chiave biochimica“. Si presenta al pubblico (facendosi apprezzare e contestare) grazie alle numerose presenze in trasmissioni generaliste come Domenica Live o Porta a Porta e divenendo, in breve tempo, materia di discussione fra medici, professionisti della nutrizione, giornalisti ma anche personaggi dello show bisness italiano.
Prima di approfondire la Dieta Lemme, faccio una premessa doverosa e fondamentale… drizzate le antenne!
Io sono un Personal Trainer e Fitness Coach non un biologo nutrizionista o dietologo. Non mi occupo degli aspetti clinici o medici, per cui ciò che esprimo qui, lo esprimo esclusivamente sulla base delle mie conoscenze e grazie all’esperienza sul campo e riconoscono l’importanza di queste figure professionali con cui collaboro attivamente in tutta Italia (circa 50 fra biologi nutrizionisti e dietologi).
Non intendo nemmeno parlare degli aspetti meramente commerciali e pubblicitari (come la vendita di cibi pronti) della Dieta Lemme. In questa sede ci interessa poco anche perché non sarà il primo e nemmeno l’ultimo a sfruttare il bisogno delle persone di perdere peso e/o rimettersi in forma.
L’alimentazione proposta da Lemme pone il focus su carico glicemico, indice glicemico e ritmo circadiano (le variazioni cicliche delle nostre attività biologiche nell’arco delle 24 ore della giornata).
Regolarizzate l’orario dei pasti è un ottimo punto di partenza: è provato come il nostro corpo assorba i nutrienti in base alle ore della giornata.
A oggi, il carico glicemico riveste un ruolo chiave nelle stragrande maggioranza dei programmi alimentari volti alla diminuzione del peso corporeo.
Il carico glicemico misura l’impatto della glicemia di un pasto a base glucidica tenendo conto del suo indice glicemico (ne abbiamo parlato qui). Maggiore è l’impatto, maggiore saranno la risposta infiammatoria e le sollecitazioni ormonali che possono portare insulino resistenza.
Dieta Lemme e obesità
Lemme si rivolge principalmente a soggetti affetti da obesità. Se il sovrappeso è importante (40/50kg in più) è bene “aggredire” velocemente la massa grassa anche e soprattutto per ragioni mediche e benessere generale. L’obiettivo è perciò quello di perdere peso e perderlo in fretta.
Come funziona la Dieta Lemme
Il regime alimentare proposto tiene conto di particolati associazioni fra alimenti (solo quelli consentiti) evitando sempre il consumo di carboidrati e proteine insieme (questo ricorda la dieta dissociata).
Fra gli alimenti banditi ci sono: sale, aceto, zuccheri, dolcificanti, latte e derivati e pane.
Via libera invece alla pasta, da consumare rigorosamente senza sale.
Come dicevamo sopra è fondamentale anche fare attenzione agli orari in cui si consumano i pasti (ritmo circadiano).
Sono previste due distinte fasi: nella prima l’obiettivo è la perdita di peso, nella seconda il mantenimento.
Dieta Lemme e attività fisica
Lemme reputa l’attività sportiva “inutile” e su questo mi trovo in completo disaccordo, soprattutto se dobbiamo affrontare grandi variazioni di peso.
Al calo di peso corrisponde sempre una sorta di “svuotamento” e la pelle perde tonicità e in questa fase, lo sport, si rivela sicuramente un ottimo alleato.
Cosa ne penso?
Personalmente ritengo valida l’idea per cui, ove ci sia un vero sovrappeso, occorra fare attenzione al carico glicemico degli alimenti.
Quando parlo di vero sovrappeso non intendo 5/10 kg in più; in questi casi credo sia indispensabile lavorare bene, preservando la massa muscolare ed evitando l’effetto “pelle floscia“. Ricordate sempre: più massa muscolare perderemo, maggiore sarà l’aumento di acqua extracellulare e ritenzione. Non basta evitare il sale.
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Buona Giornata
il vostro Personal Fitness Coach e Personal Trainer
Nicola Sangalli