In rete (ma anche fra amiche/amici) si parla spesso di digiuno terapeutico o digiuno intermittente.
C’è chi crede che saltare i pasti (anche solo un pasto) possa “far bene” all’organismo perché si tratta di “un’antica pratica che funziona davvero”.
Bene, prendete queste informazioni e gettatele nella spazzatura!
Diversi studi scientifici (vi segnalo qui gli studi di Leah Cahill, ricercatrice della Harvard School of Public Health e un articolo di prevention.com ) hanno dimostrato come digiunare porti con sé una serie di conseguenze da non sottovalutare.
Il nostro metabolismo va in tilt, diventiamo irritabili, stanchi e spossati.
E non lasciatevi ingannare: la bilancia probabilmente “scenderà” ma si tratta solo di un effetto temporaneo. L’effetto rebound come al solito è dietro l’angolo.
Occorre sempre valutare la situazione caso per caso e scindere fra le caratteristiche di ognuno.
Soggetti tendenti all’obesità o obesi.
Questo è il caso più estremo: qui potrebbe essere giustificata la scelta di un programma che preveda una dieta con digiuni programmati per non abituare il metabolismo al solito accumulo.
Soggetti in sovrappeso (medio e leggero)
Tendenzialmente si tratta dei soggetti più propensi al digiuno.
Persone che hanno da perdere fra i 5 e i 15/20 chili e che si aggrappano all’idea che digiunare possa accelerare il processo di dimagrimento senza tener conto delle probabilità di bruciare la “massa buona” (probabilità altissima).
Vediamo insieme quali possono essere gli effetti del digiuno:
- il metabolismo basale (BMR) si abbassa al punto da immagazzinare anche un gambo di sedano. È il meccanismo dell’accumulo cui segue anche la comparsa dell’odiata ritenzione idrica (eccola lì, la cellulite!)
- le difese immunitarie si abbassano e di conseguenza ci si ammala più facilmente
- effetto rebound (o effetto yo-yo): dimagriamo e ingrassiamo continuamente mettendo a dura prova il nostro organismo
- gonfiore addominale (spesso evidente nei soggetti anoressici)
- energia: il corpo è una vera e propria macchina e per lavorare in modo efficiente, ha bisogno di carburante. Il nostro carburante è il cibo.
Molti credono (erroneamente) che digiunando, l’energia verrà ricavata dalla massa grassa (che vi ricordo, non è zuccherina)… e invece no! L’organismo intaccherà il tessuto glucidico e quindi la massa muscolare.
Insomma, digiunare non porta quasi mai a qualcosa di buono.
Recuperare la situazione causata da un numero imprecisato di pasti saltati può essere complicato: occorrono determinazione e precisione ciclica sia nell’allenamento che nell’alimentazione.
Diffidate sempre dalle chiacchiere “da bar” o dalle mode del momento, cercate in rete fonti sicure o affidatevi a professionisti certificati.
Il fai da te, in questi casi, potrebbe costarvi caro!
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Buona Giornata
il vostro Personal Fitness Coach e Personal Trainer
Nicola Sangalli