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    Matrice Extracellulare | Nicola Sangalli

    Ritenzione idrica e cellulite: parliamo della Matrice Extracellulare

    Quello dell’acqua extracellulare è un tema legato alla corretta idratazione.

    Quando abbiamo parlato di composizione corporea e bioimpedenziometria, ci siamo soffermati sull’importanza dei dati per:
    – verificare il nostro stato di salute
    – sviluppare un programma che coinvolga alimentazione e allenamento, sulla base delle specifiche di ognuno

    Cercherò qui di semplificare e sintetizzare il sistema della matrice extracellulare, fondamentale per comprendere alcune patologie.
    Le più comuni sono cellulite e ritenzione idrica.

    La matrice extracellulare (MEC)

    La matrice extracellulare costituisce la parte di tessuto che circonda le nostre cellule. Una “sostanza” viva e attiva negli scambi metabolici (costituita da vari componenti: proteici, aminoacidici, minerali, eccetera) e che le cellule impiegano per riprodursi, per gli scambi nutritivi e molto altro.
    Il nostro stile di vita, l’alimentazione, lo stress determinano lo stato della MEC: può passare da uno stato liquido a uno gelatinoso ed è di frequente soggetta a infiammazioni.

    La matrice Extracellulare: perché è importante?

    L’alterazione dell’idratazione corporea, può implicare anche un’alterazione dell’omeostasi della matrice extracellulare.
    In altre parole: l’instabilità o l’alterazione della matrice può portare all’infiammazione dei tessuti.
    Questo può tradursi nella presenza di ritenzione idrica e cellulite.

    Cellulite e matrice extracellulare

    La cellulite, incubo di quasi ogni donna, è un argomento su cui vale la pena spendere due parole perché strettamente correlato all’infiammazione dei tessuti.
    Trattasi di una vera e propria malattia del tessuto adiposo di cui le cause vanno indagate proprio a partire dalla MEC.
    Per combatterla dobbiamo soffermarci sui risultati delle analisi svolte in fase di checkup: creme, unguenti o pillole miracolose non servono perché “agiscono” esternamente. La cellulite invece, va curata dall’interno.

    I valori relativi la quantità di acqua extracellulare vanno letti anche in relazione a quelli della massa muscolare.
    Questo perché la ritenzione idrica potrebbe incidere sulla corretta idratazione del muscolo, innescando la lipogenesi.
    Aumentando la propria massa, le cellule adipose:
    – influiscono sul microcircolo
    – causano disidratazione (la massa grassa ha una termoregolazione metabolica molto bassa e contiene poca acqua).

    Una buona massa muscolare invece, favorisce la lipolisi (le cellule adipose si riducono).

    Ritenzione idrica: chi colpisce?

    La ritenzione idrica si presenta sotto forma di edema e gonfiore e colpisce le donne su fianchi, glutei e addome.
    La ritenzione è democratica: colpisce sia soggetti sovrappeso che normopeso.
    Le cause sono diverse e vanno valutate caso per caso:

    • iperidratazione causa scarsa massa osseo/muscolare
    • dimagrimento repentino: le diete “lampo” (come le iperproteiche) tendono a “bruciare” il muscolo causando l’infiammazione della matrice extracellulare
    • menopausa: lo stile di vita pregresso (sedentarietà, alimentazione scorretta) può incidere significativamente sul disturbo. Molte donne, con l’arrivo della menopausa ingrassano senza capirne il motivo.

    Ritenzione idrica: come riconoscerla e rimedi

    Strumenti come la bioimpedenziometria ci permettono di misurare l’idratazione risalendo allo stato di salute della matrice extracellulare
    Se volete fare un rapido test, scegliete una parte del corpo che vedete gonfia (come coscia o gluteo) e con il pollice premete sull’area: se l’impronta resta impressa per qualche secondo, probabilmente c’è ritenzione.
    Per avere dati attendibili però, vi consiglio (come sempre) di rivolgervi a professionisti certificati.

    Ma quali potrebbero essere le soluzioni?

    Un errore comune è quello di affidarsi a un’estetista (convinti si debba perdere acqua a tutti i costi) o assumere diuretici naturali (e non).

    Per comprendere il problema e trovare la soluzione occorrerebbe invece:

    • Sapere con certezza se siamo o no in presenza di ritenzione idrica
    • Analizzare le cause della ritenzione
    • Individuare quale tipo di acqua bisogna bere e la quantità
    • Conoscere la quantità di massa muscolare a disposizione per compensare
    • Sviluppare un piano personalizzato, che coinvolga alimentazione e allenamento, senza ricorrere a palliativi come prodotti o diete commerciali.

    Buona Giornata
    il vostro Personal Fitness Coach e Personal Trainer
    Nicola Sangalli

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